Nel suo saggio su Nietzsche del 1969, Roberto Calasso accennava a “quel pensiero unico che è proprio soltanto dei grandi pensatori, gli altri di pensieri ne hanno tanti”. Una dichiarazione d’amore per un “pensiero unico” che si manifesta sotto molte vesti ma rimane fedele a se stesso. Per la prima volta Elena Sbrojavacca costruisce una mappa dei testi che Calasso ha indicato come parti di una sola opera: l’“opera in corso”. Undici volumi, un’opera unica, che comincia nel 1983 con La rovina di Kasch e continua ancora oggi. Questa grande impresa enigmatica, mostra Sbrojavacca, conserva una tensione ambigua e perenne con il presente ed è guidata da un’idea precisa di letteratura. Come scrisse una volta Calasso, “saper collegare i fili di quel vecchio impianto elettrico che è la nostra mente mi sembra l’unica ambizione che si possa legittimamente attribuire alla letteratura, la quale, per il resto, come tutte le cose essenziali della vita, non ha funzione, ma si appaga del capire ciò che è, rivelando ciò che è in una forma”. La letteratura per Calasso è assoluta, è un’esperienza totale che offre a chi la pratica infinite possibilità. E l’“opera in corso” attraversa vertiginosamente i campi del sapere in un percorso sul quale questo libro getta luce, mostrandone le trame e gli intrecci più profondi. Così Sbrojavacca costruisce una chiave d’accesso all’opera e al pensiero del grande scrittore, aiutandoci a seguire le tracce che disegnano l’avventura dell’esplorazione di quel territorio pieno di segreti e in larga parte ignoto che è la nostra mente.